Secondo la normativa comunitaria, entro il 2025 i produttori dovranno mettere in commercio bottiglie realizzate con almeno il 25% di
PET riciclato, una quota che dovrà salire al 30% entro il 2030. Ma come verificare tecnicamente, sulla preforma-contenitore, che queste percentuali siano state rispettate?
Una domanda sfidante sul piano tecnologico – le molecole di PET ed rPET si presentano strutturalmente identiche – a cui SACMI risponde con strumenti e metodologie innovative.
Sviluppato con Thermo Fisher ed Università di Bologna - e con il sostegno di Coop Italia - il progetto del Laboratorio SACMI Rigid Packaging sarà presentato l’
8 settembre 2022 nell’ambito della giornata «
Polimeri: dal riciclo alle microplastiche» (Bologna, Distretto Bertalia, via Terracini 28, Aula 4, ore 9).
«
Analisi di manufatti in PET riciclato tramite microscopia RAMAN» è il titolo della relazione di SACMI, a cura di
Valentina Fiumi, SACMI Lab Rigid Packaging Tecnhologist, che ha seguito il progetto insieme al Direttore del Laboratorio,
Fiorenzo Parrinello, al prof.
Maurizio Fiorini del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali e CIRI Meccanica Avanzata e Materiali dell’Università di Bologna e a
Barbara Bravo, Product Specialist di Thermo Fisher Scientific.
Il progetto è stato realizzato avvalendosi dell’avanzata strumentazione a disposizione del Laboratorio, ed in particolare il microscopio RAMAN, nell’ambito della collaborazione pluriennale tra SACMI e il CIRI Meccanica Avanzata e Materiali dell’Università di Bologna e con il supporto metodologico e tecnologico di Thermo Fisher.
Come funziona? In pratica l’analisi avviene attraverso il
metodo chemiometrico – analisi statistica applicata alla chimica analitica – prendendo a riferimento campioni di PET con
quantità “nota” di riciclato (ad esempio: 25, 30, 50 e 70 %) a loro volta confrontati, attraverso analisi spettroscopica RAMAN, con il
campione ignoto, che viene così assegnato a determinate classi-famiglie. Il metodo, sviluppato con Thermo Fisher e con l’Università di Bologna, si avvale di
algoritmi di intelligenza artificiale con un sistema – secondo i test effettuati – capace di auto-correggersi e quindi di restituire un’analisi statistica attendibile.
«Si tratta solo del primo step metodologico e strumentale – spiega Valentina Fiumi, SACMI Lab Rigid Packaging Technologist – che potrà essere ulteriormente affinato nell’analisi di manufatti diversi come preforme colorate o altre tipologie di prodotti».
Intanto, per SACMI e i propri partner che hanno collaborato al progetto, una conferma della volontà di porsi come riferimento in un ambito strategico alla luce dell’evoluzione normativa in corso e del valore che il tema del riciclo – e più in generale del
green packaging – hanno assunto anche sotto il profilo economico e di marketing.
Per partecipare all’incontro, occorre registrarsi contattando la
segreteria organizzativa dell'evento.